Donna Impresa Magazine Gennaio 2009 Caterina Varzi

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DI Magazine Numero 9 Gennaio 2009
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Caterina, Brass ed “Io”

a cura di Valeriana Mariani

L’AFFASCINANTE, BELLISSIMA PSICANALISTA-AVVOCATO CATERINA VARZI CI PARLA DI SÉ E DEL SUO RAPPORTO CON IL MAESTRO DELL’EROTISMO PER ECCELLENZA: GIOVANNI BRASS DETTO TINTO CHE AMA DEFINIRE “UN INTELLETTUALE VERO CON I MODI DI UN GENTILUOMO D’ALTRI TEMPI CHE CONSERVA LA STRAORDINARIA CAPACITÀ DI STUPIRSI E LA DISPONIBILITÀ A FARSI ANCORA SEDURRE DALLA VITA”. L’INCONTRO CASUALE FRA I DUE, DOTATI DI RARI QUANTO VIVACI INTELLETTI E DI UNA ALTRETTANTO INCONSUETA, STRAORDINARIA SENSIBILITÀ SI È TRASFORMATO IN BREVE IN UNA RECIPROCA SEDUZIONE “IO CERCAVO LEI, L’EROS – CI DICE L’INTELLETTUALE VENEZIANO – CATERINA È JUNGHIANA E IN ME INVECE CERCAVA UN’ANIMA…QUELL’ANIMA CHE PERÒ IO NON MI SONO MAI SENTITO DI POSSEDERE..” EPPURE BRASS RIVELA, UNITAMENTE AD UNA SPICCATA QUANTO INDISCUTIBILE MASCOLINITÀ, UN LATO FEMMINILE ASSOLUTAMENTE APPREZZABILE E L’ANIMA IN PSICOLOGIA, LO RICORDIAMO, NON È ALTRO CHE LA FEMMINILITÀ INCONSCIA CONTENUTA NELLA PSICHE DELL’UOMO, OVVERO L’EQUIVALENTE PSICOLOGICO DEI GENI FEMMINILI PRESENTI NEL SUO PATRIMONIO GENETICO… “NESSUN UOMO – SOSTIENE JUNG – E’ TANTO VIRILE DA NON AVERE IN SÉ NULLA DI FEMMINILE.
a Roma nella bellissima residenza storica oggi Hotel Lord Bayron, in un pomeriggio umido e grigio minacciato da nubi ostili prossime alla pioggia. Scendendo dal taxi intravedo le sagome dei miei interlocutori chiamati ad una intervista ed immediatamente mi accingo a raggiungerli per quello che poi si è rivelato un inconsueto, piacevolissimo, incontro informale. Lui si rivela da subito una interessante conferma alle mie aspettative sia dal punto di vista estetico che caratteriale, rivelando una personalità autentica, vivace ed una cultura quasi ingombrante, nonostante continuasse a palesare sogghignando il suo non esemplare patrimonio di saperi ed a giustificare la mancanza di attenzione alle cose di tipo immateriale perché troppo concentrato a soddisfare desideri più terreni. Lei semplice ed elegantemente avvolta in un tailleur pantalone dal taglio ricercato e dalle linee morbide che non lasciavano intravedere alcun particolare del suo corpo. L’assenza di trucco, se non per le labbra di un rosso deciso a porre in risalto un sorriso quasi fanciullesco, valorizzava oltremodo i lineamenti delicati, la pelle chiara e vellutata, gli occhi attenti e vivaci. Unico elemento volutamente e garbatamente sexy, i soffici capelli mossi biondo scuro dai riflessi dorati a sfiorarle le spalle e ad incorniciarle il volto dai lineamenti minuti. Caterina è bella, di quella bellezza non ostentata che incanta le donne e rapisce gli uomini. A conferma di ciò i miei apprezzamenti e lo sguardo di Tinto, il cui coinvolgimento lasciava intuire un trasporto che andava certamente oltre l’ovvia seduzione fisica. Brass e Caterina: carnalità e ascetismo a confronto; due opposti modi di essere che proprio nella diversità trovano il principale elemento di attrazione. Caterina è una donna spirituale, attenta, matura ed oggi anche piacevolmente consapevole del potere seduttivo del suo corpo per troppo tempo celato, o peggio ancora “mortificato”, come precisa Brass quando mi parla del loro primo incontro, da vesti che ne occultavano l’autentica… (continua)

 

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