CECILIA ZAMPA Cofondatrice, Ceo e Direttore commerciale di Fibre Net

Cecilia Zampa

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Eccellenza italiana per sistemi antisismici e rinforzi strutturali.

Le donne devono avere piena consapevolezza del valore aggiunto che possono portare e stanno portando a un settore come quello dell’edilizia e delle infrastrutture. Noi cerchiamo, formiamo e ci avvaliamo di donne ingegnere o architetto, perché la loro visione, personale prima ancora che professionale, rappresenta un arricchimento e una chance di ulteriore miglioramento della qualità del nostro lavoro”.

William James diceva che “per tutti i cambiamenti importanti dobbiamo intraprendere un salto nel buio”. Ecco, quando con mio fratello Andrea, appena 30enni, decidemmo di fondare in provincia di Udine la Fibre Net, ormai oltre 20 anni fa, avevamo la forza delle nostre competenze e della nostra passione, ma non sapevamo dove questa avventura ci avrebbe portati.

Abbiamo scommesso su un settore difficile come le costruzioni, che al di là della nostra esperienza ha vissuto lunghi anni di crisi prima del boom attuale, spinto soprattutto dai bonus fiscali e ora dal PNRR. Un comparto, peraltro, che fino a qualche anno fa era decisamente a trazione maschile, nel quale sono riuscita a farmi spazio grazie ai miei studi, alla mia forza di volontà e anche grazie al mio carattere deciso, perseverante, talvolta impaziente. Abbiamo scommesso su un materiale come la vetroresina e il primo obiettivo è stato realizzare una rete di recinzione con proprietà di isolamento elettrico attraverso un polimero rinforzato da fibra di vetro. Era un prodotto rivolto a tutto il settore industriale, una sorta di “safety fence” innovativa, sicura e durevole, di colore verde per poter essere esteticamente compatibile, non impattante. Ma la prima svolta è arrivata quando Fibre Net ha immaginato di usare la “rete verde”, debitamente modificata e migliorata, per il consolidamento e il rinforzo strutturale degli edifici esistenti e dunque per la riqualificazione del nostro patrimonio edilizio. Non era facile, all’inizio degli anni 2000, per una piccola azienda di provincia fare breccia in un mercato così chiuso come quello delle costruzioni, per il quale la rete elettrosaldata era una certezza, rappresentava la solidità incontestata in edilizia. Ma poi, via via, ha prevalso la potenzialità di quel materiale così leggero e al tempo stesso resistente, in grado di garantire ottime performance meccaniche e chimiche, con importanti ricadute in termini di riduzione della manutenzione e di sostenibilità economica e ambientale. Oggi si parla tanto di costruzioni verdi, ma noi già 20 anni fa ci eravamo avvicinati alla bio- edilizia.

Cecilia Zampa Fibre Net

È nato così Ri-Struttura, il primo sistema strutturale di rinforzo CRM (Composite Reinforced Mortar) con marcatura CE, a cui sono seguiti negli anni tanti altri sistemi di consolidamento sviluppati per specifiche esigenze. Soluzioni sicure, efficaci e veloci, adatte agli interventi di protezione e miglioramento sismico. Da friulani, quando eravamo bambini, Andrea ed io abbiamo vissuto sulla nostra pelle la paura del terremoto del 1976 e i terremoti successivi, soprattutto a partire da quello dell’Aquila, hanno rinnovato quei momenti di angoscia: non potevamo che sublimare quella paura in un’attività che raccogliesse e migliorasse tutto il know-how maturato da università e imprese con la ricostruzione post-sisma, non potevamo che spingere il cuore oltre l’ostacolo, dedicando tempo, competenze e risorse alla sicurezza e alla qualità della vita in un paese ad alto rischio sismico come l’Italia. Ecco che ad oggi abbiamo lavorato e lavoriamo al consolidamento sismico su circa 1.200 interventi in Sismabonus da Nord a Sud, ma anche su scuole e ospedali, sul patrimonio vincolato, su chiese e palazzi storici. Senza dimenticare gli interventi nei crateri del Centro Italia, di cui ormai nessuno parla, volti al recupero del patrimonio edilizio e alla rinascita di un territorio. l marchio P-Trex, attraverso la produzione e costruzione di strutture complesse in materiale composito (fibra di vetro e resine), ci ha poi garantito un ulteriore salto di qualità sull’impatto ambientale per svariate applicazioni in Italia e all’estero, dalla manifattura all’agrivoltaico, al settore marino e dell’oil&gas, fino al settore idrico, anche grazie all’importante certificazione ACS (Attestation de Conformité Sanitaire). Mentre con la linea FibreFence abbiamo fatto breccia a livello mondiale nel settore aeroportuale (sia civile che militare) grazie a recinzioni speciali resistenti, ma al tempo stesso in grado di garantire al massimo i requisiti della frangibilità e della radio-trasparenza (non interferenza con i radar). Dopo un’esperienza di collaborazione su paesi esteri, nel 2001 iniziò la nostra grande avventura: le diffidenze iniziali del mercato, i primi depliant fatti in casa, le notti di lavoro disperato. Non potevo immaginare che le nostre tecnologie, all’inizio considerate quasi solo degli esperimenti di gente “curiosa” e un po’ “incosciente”, ci avrebbero portato ad essere attori protagonisti del mercato, con prestigiosi interventi in ambito architettonico e artistico, come quelli alle catacombe di San Callisto, al Quirinale e al Campidoglio, alla Pinacoteca di Siena o, proprio in questo periodo, alla terrazza vasariana degli Uffizi a Firenze, per citarne solamente alcuni. Ma Fibre Net negli anni è diventata anche fornitore affidabile di imprese specializzate in appalti infrastrutturali Rfi e Anas, con servizi di progettazione e di ricerca innovativa  che si alimentano grazie all’alta qualificazione dei nostri collaboratori. Ci teniamo molto alla formazione dedicata a professionisti specializzati nel rinforzo strutturale; non a caso, ogni anno vengono organizzati oltre 70 convegni frontali sul territorio, con 150 collegi e ordini professionali coinvolti nelle iniziative, 4200 crediti formativi assegnati e 5000 ore dedicate appunto alla formazione ogni anno. Risultato? Negli ultimi sei anni Fibre Net ha portato il fatturato da 8 a 31 milioni di euro e gli addetti da 40 a oltre 100, di cui un terzo donne. Possiamo dirlo: la nostra è un’impresa dove il ruolo delle donne sta innovando e cambiando il volto di un settore per tradizione molto maschile come quello dell’edilizia.

Cecilia Zampa

Una storia, la nostra, che non è fatta solo di cifre, fatturati e percentuali: anche se questi dati sono importanti, perché un’azienda che crea valore come la nostra, offre sicurezza, prospettive, serenità nell’affrontare il futuro e nel guardare avanti, come abbiamo sempre fatto. È un racconto corale, fatto di sorrisi e momenti difficili, prove ed errori, traguardi che diventano punti di partenza verso nuovi obiettivi. Mio fratello ed io crediamo che il nostro percorso sia stato e sia veramente unico; due ragazzi che lasciano una strada sicura e “normale” per realizzare un progetto completamente nuovo. Una scelta rischiosa, ma ci sono momenti in cui bisogna prendere l’iniziativa, se si vuole che qualcosa cambi nella propria vita e magari anche nel mondo. Con Fibre Net non abbiamo creato solo un prodotto che prima non c’era, ma anche un nuovo modo di fare e di essere azienda. Nella gestione e nella motivazione delle persone, che oggi costituiscono la maggiore ricchezza dell’azienda contano anche le azioni e le scelte. Da tempo Fibre Net attua per i dipendenti una serie di misure organizzative e di strumenti retributivi volti a migliorare il rapporto azienda-dipendente. Grande spazio, dunque, al welfare aziendale come sistema virtuoso che coinvolge dal basso lo stesso personale nell’individuazione di esigenze e bisogni, per poi giungere a una allocazione condivisa e ottimale delle risorse, come anche l’orario flessibile e il part-time per una migliore conciliazione fra vita privata e professionale. Al di là della spinta sull’occupazione femminile che anche il PNRR contiene, le donne devono avere piena consapevolezza del valore aggiunto che possono portare e stanno portando a un settore come quello dell’edilizia e delle infrastrutture. In particolare per la parte tecnica e commerciale, noi cerchiamo, formiamo e ci avvaliamo di donne ingegnere o architetto, perché la loro visione, personale prima ancora che professionale, rappresenta un arricchimento e una chance di ulteriore miglioramento della qualità del nostro lavoro. Io personalmente ho bruciato le tappe per arrivare fin qui. Oltre agli studi giovanili, ho seguito un MBA per poter acquisire strumenti di gestione aziendale adeguati e continuo a studiare e a crescere mentalmente, altrimenti non sarei riuscita in quello che faccio. A 22 anni sono diventata mamma di Francesca e a 23 di Serena; entrambe stanno facendo il loro percorso in piena autonomia, seguendo i loro desideri ed ambizioni. Non le ho viste crescere, l’azienda mi ha portato via tanto tempo e questo, lo confesso, è il mio rimpianto. Oggi, il rapporto con loro è un rapporto maturo fra donne unite da un legame di affetto e di solidarietà, dove il rispetto delle scelte individuali, il sostegno e la fiducia reciproci sono elementi fondamentali. Cosa ho insegnato alle mie due ragazze? A non rinunciare mai a loro stesse e ai loro sogni e a non pensare mai che l’impossibile debba rimanere tale.

Come passo il tempo libero?

Adoro il mio Friuli, cammino tanto, cucino per le persone a cui voglio bene, leggo.

Nella foto: Cecilia Zampa e Andrea Zampa

Ho il carattere forte della mia terra, ma il lato tenero delle cose mi commuove”.  (…)

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Fibre Net S.p.A. 
Via Jacopo Stellini, 3 – Z.I.U. – 33050 Pavia di Udine (Ud) ITALY
Tel. +39 0432 600918 – Fax +39 0432 526199
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